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Cara Sue – Emily Dickinson
Emily Dickinson
Cara Sue –
Una Promessa è più salda di una Speranza, anche se non è reputata così tanto – La Speranza non ha mai conosciuto Orizzonte – Lo Sgomento è la prima mano che ci viene tesa – Il primo velame della Disperazione non dev’essere lasciato durare – Perché serrerebbe lo Spirito, e nessuna intercessione potrebbe darsi – L’Intimità col Mistero, dopo un lungo Intervallo, ne usurperà il posto – Muovendosi nel Buio come Navi Cariche nella Notte, anche se non c’è Rotta, c’è Immensità –
La vastità non può essere perduta – Non Gioia, ma un Destino È la Deità – La sua Scena, l’Infinito – Il cui Cancello del sapere era chiuso così bene Prima che il mio Fusto fosse in seme, Che nemmeno la spinta di un Presagio Poté creare un Varco in esso – Il Mondo che tu hai aperto Si chiude per te, Ma non solo, Noi tutti ti abbiamo seguito – Una fuga più lenta Verso le tue Distese di Splendore – La Tenda è all’erta, Ma le Truppe sono andate! (1)
Emily –
[1142]
L’impalcatura sorregge la casa finché la casa non è costruita, ed allora l’impalcatura cessa, e adeguata, diritta, la casa si sa reggere da sola e ormai più non ricorda l’augure o il falegname: tale preparazione ha la vita perfetta – un passato di tavole, di chiodi di lentezza – poi l’armatura cade proclamandola un’anima.
c. 1863-69 Emily Dickinson
Sublime e Visioni di Fede – Ashes and Snow – Gregory Colbert
Ashes and Snow
Ashes and Snow by Gregory Colbert
“Strano come, appena pronunciata, una cosa perde il suo valore. Crediamo d’essere scesi sul fondo dell’abisso, ma quando risaliamo, le gocce rimaste sulle pallide punte delle nostre dita, non hanno più nulla del mare da cui provengono. Crediamo d’avere scoperto una fossa piena di tesori meravigliosi, ma, quando risaliamo alla luce, ci accorgiamo di avere con noi solo pietre false e frammenti di vetro. Nella tenebra, intanto, il tesoro continua a brillare, inalterato”.
Maurice Maeterlinck
Feather to Fire
Ogni vita converge a qualche centro,
dichiarato o taciuto;
esiste in ogni cuore umano
una mèta
CH’ESSO FORSE OSA APPENA RICONOSCERE,
TROPPO BELLA
PER RISCHIARE L’AUDACIA
DI CREDERVI.
CAUTAMENTE ADORATA, COME UN FRAGILE CIELO;
RAGGIUNGERLA
SAREBBE IMPRESA DISPERATA COME
TOCCAR LA VESTE DELL’ARCOBALENO.
MA PIÙ SICURA QUANTO PIÙ DISTANTE
PER CHI PERSEVERA;
E COME ALTO ALLA LENTA PAZIENZA
DEI SANTI È IL CIELO!
NON L’OTTERRÀ FORSE LA BREVE PROVA
DELLA VITA, MA POI
L’ETERNITÀ RENDE ANCORA POSSIBILE
L’ARDENTE SLANCIO.
C.1863
EMILY DICKINSON
Io vivo nella Possibilità,
una casa più bella della Prosa,
di finestre più adorna,
e più superba nelle sue porte.
Ha stanze simili a cedri,
impenetrabili allo sguardo,
e per tetto la volta
perenne del cielo.
L’allietano visite dolcissime.
E la mia vita è questa:
allargare le mie piccole mani
per accogliervi il Paradiso.
c. 1862 Emily Dickinson
Emily Dickinson
Ogni vita converge a qualche centro,
dichiarato o taciuto;
esiste in ogni cuore umano
una mèta
ch’esso forse osa appena riconoscere,
troppo bella
per rischiare l’audacia
di credervi.
Cautamente adorata, come un fragile cielo;
raggiungerla
sarebbe impresa disperata come
toccar la veste dell’arcobaleno.
Ma più sicura quanto più distante
per chi persevera;
e come alto alla lenta pazienza
dei santi è il cielo!
Non l’otterrà forse la breve prova
della vita, ma poi
l’eternità rende ancora possibile
l’ardente slancio.
c.1863
Emily Dickinson
da “Poesie e Lettere”