La multiforme esperienza intellettuale e artistica dell’Alberti si chiuse infine tra le righe del trattato dialogico De Iciarchia, scritto pochi anni prima della morte (1472), nel 1468. Il rivoluzionario intellettuale, creatore di un nuovo mondo superiore, rivelava così la verità dell’uomo, la sua poliedricità, persistendo nel campo politico e familiare in una visione paternalistica e conservatrice.
Le vie della parola è la rassegna promossa da CUBO Unipolin collaborazione con ilSettore Bibliotechecomunali e con Società editrice il Mulinonell’ambito del Patto per la Lettura di Bologna dedicata ai libri, a lettorə e a tuttə coloro che sono in cerca di strumenti per trovare nuove chiavi di lettura del presente che ci raccontino il nostro tempo in modo originale.
L’intento della quarta edizione è intraprendere un viaggio, non solo letterario, lungo la via percorsa da quattro parole chiave che mettono in luce aspetti del passato e del presente che ci consentono di tracciare una linea verso il futuro che vogliamo disegnare Quattro incontri su quattro parole da scomporre e ricomporre, usate, abusate, trendy, che appaiono, scompaiono, parole chiave, parole passepartout. Quattro occasioni per approfondire, raccontare, conoscere, riconoscere.
Ragione
Il 55°Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese evidenzia come le tante aspettative tradite nell’ultimo periodo di crisi sanitaria, economica e sociale abbiano generato il sonno della ragione, provocato una fuga nel pensiero magico e alimentato il negazionismo storico e scientifico.
L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale trovando spazio nel discorso pubblico, scalando classifiche di vendita dei libri, occupando le prime serate televisive. Le scienze sociali raccolgono la sfida di risvegliare la Ragione applicando modelli matematici e statistici alle questioni che questa modernità ci impone.
L’aggettivo “iconico” – dal greco eikon, immagine – è sempre più utilizzato e ha finito per invadere ogni campo della lingua; ormai persino la parola “iconico” è divenuta iconica, un termine “di moda” per etichettare l’oggetto che si vuole indicare come rappresentativo di un insieme più ampio: un periodo, una cultura, luogo o corrente ma spesso banalizzando e semplificando.
In quella che viene definita “l’età dell’immagine” occorre invece riconoscere e riscoprire proprio la complessità degli elementi che emerge dalla lettura di un’immagine.
ALMA MATER STUDIORUM E ARCHIVIO DI STATO “La scuola di Bologna si compose per movimento proprio, sorse e grandeggiò privata”. Con queste parole Carducci celebrò la nascita dell’Alma Mater Studiorum, durante i festeggiamenti del suo… Altro
Antonio Tabucchi, nato a Pisa nel 1943, è stato docente di letteratura portoghese, scrittore, traduttore e giornalista, aveva esordito come scrittore nel 1975 con il romanzo Piazza Grande. Professore dell’ Università di Siena, ha insegnato… Altro
Originally posted on LUOGHI del LARIO e oltre …: da l’Inno a Zeus, che sta al centro del primo canto intorno all’ara, nell’AGAMENNONE di Eschilo, nella traduzione di Emanuele Severino in Interpretazione e traduzione dell’Orestea di Eschilo, Rizzoli,…
Noi siamo un colloquio La relazione con gli altri Eugenio Borgna, il fiume della vita Fenomenologia Noi siamo un colloquio, diceva Hölderlin. Per Eugenio Borgna, rivolgere lo sguardo alle illusioni, ai sogni, alle attese e… Altro
Annie Ernaux Nobel Letteratura 2022 La giuria del Nobel le ha assegnato il premio per “per il coraggio e l’acume clinico con cui ha svelato le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale”,… Altro
Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, presenta il numero di marzo con Federico Petroni, consigliere di redazione e analista geopolitico e Mariangela Pira di Sky TG24. Introduce Fabrizio Talotta, presidente Associazione Geopolis.
Il libro 📓 ‘Limes’ è la principale rivista italiana di geopolitica e l’ultimo numero cerca di capire e approfondire le cause e le ragioni della guerra tra Russia e Ucraina. Perché Putin ha aggredito l’Ucraina, lo spazio russo diventerà un buco nero?, la guerra ridisegna la carta d’Eurasia: sono le domande a cui si cerca di dare risposta. “Le repubbliche del Donbas”, “Zelens’kyj e il peso degli oligarchi”, “L’espansione della Russia dalla Siria al Libano” i titoli di alcuni articoli presenti e di cui si parlerà in questo appuntamento.
L’incontro è realizzato in collaborazione con Associazione Geopolis, Gruppo editoriale Gedi e laFeltrinelli Librerie.
“l’uomo esiste in quanto si relaziona con gli altri” Emmanuel Lévinas “L’Altro uomo non mi è indifferente, l’Altro uomo mi concerne, mi riguarda nei due sensi della parola “riguardare”. In francese si dice che “mi… Altro
Guarda “Carmelo Bene chiama Benigni – Lectura Dantis” su YouTube Archivio fotografico Paolo Ferrari Autobus 37 Trentasette anni dopo, il #bus n.37 domani torna in Stazione: #Tper trasporterà lo storico autobus in Piazza Medaglie d’Oro… Altro
Presentazione del libro di Giancarlo Gaeta, Leggere Simone Weil (Quodlibet, 2018). Intervengono con l’autore Guglielmo Forni Rosa, Maria Concetta Sala e Matteo Marchesini. Guida la conversazione Bruna Gambarelli. Curatore di gran parte delle edizioni italiane degli scritti di Simone Weil a cominciare dall’edizione integrale… Altro
“La normale sfida dell’efficienza”. Si basa su quello che dovrebbe essere un assunto dogmatico il compito di Mauro Felicori, un lungo passato da dirigente nel settore cultura del Comune di Bologna e un presente vivissimo come… Altro
L’Accademia delle Scienze di Bologna riapre le attività in presenza con un ciclo di sette incontri (14 ottobre – 23 novembre 2021) dal titolo “Confini”. Una riflessione a più voci sulla grande trasformazione del nostro presente che prende le mosse dal tema dei confini, linee che delimitano un territorio rispetto a un altro, rigorose quando si tratta di frontiere fra Stato e Stato, ma incerte, mutevoli o immaginarie quando riguardano situazioni economiche, sociali, civili, personali. Lucio Caracciolo, Gustavo Zagrebelsky, Carlo Trigilia, Pierluigi Viale, Marco Revelli, Aldo Schiavone, Piero Ignazi sono gli studiosi che racconteranno i nuovi e i vecchi confini nel mondo globalizzato e pandemico intrecciando geopolitica, partiti, populismi, economia, medicina, condizione umana.
«In una cartolina gettata da un “trasporto” ad Auschwitz, fortunosamente salvata, leggiamo: “Apro a caso la Bibbia e trovo questo: “Il Signore è il mio alto ricetto”. Sono seduta sul mio zaino nel mezzo di un affollato vagone merci \[…\] La partenza è giunta piuttosto inaspettata, malgrado tutto. \[…\] Abbiamo lasciato il campo cantando, papà e mamma sono molto forti e calmi, e così Mischa. Viaggeremo per tre giorni. Grazie per tutte le vostre buone cure. \[…\] Arrivederci da noi quattro”»: Zagrebelsky cita Etty Hillesum, scrittrice ebrea olandese vittima dell’Olocausto nazista nel lager di Auschwitz a soli 29 anni. È morta probabilmente cantando, con quella letizia tutt’altro che frivola che contraddistingue la storia di questa incredibile testimone del Novecento: «Tutti questi sono certamente “segni”. Riceverli o respingerli è un fatto personale. Chi sì, e chi no. Chi avrà la fortuna, o la grazia, di dire sì avrà sconfitto la tristitia con un sovrappiù di laetitia fino al momento estremo della vita», conclude un ‘misterioso’, tormentato ma comunque colpito Gustavo Zagrebelsky.
Nicola Zamboni Il mio ricordo: visitando il suo Studio Atelier, sulla Persicetana, un Complesso Monumentale in uno stato di apparente abbandono circondato da una selva incolta, con un fascino medievale e fiabesco, giochi di luci… Altro
Ciclo di Conferenze su Leon Battista Alberti – Accademia delle Scienze Bologna re aedificatoria si unì il De Statua. La multiforme esperienza intellettuale e artistica dell’Alberti si chiuse infine tra le righe del trattato dialogico De… Altro
Abitare la distanza Abitare la distanza è la nostra condizione, caratterizzata dal paradosso: siamo dentro e fuori, vicini e lontani, abbiamo bisogno di un luogo, di una casa dove “stare”, ma poi, quando cerchiamo questo… Altro
La finitudine, come sostanza dell’esistenza, diventa norma dell’esistenza.
L’io non è un dato psicologico o antropologico, non è un fatto oggettivamente osservabile; è l’esigenza fondamentale verso cui l’uomo muove nella sua ricerca dell’essere, il termine che egli tende a costituire e a fondare nel suo rapporto con l’essere. L’io stesso è perciò trascendente. L’uomo non lo ritrova finché rimane immerso e disperso nella finitudine, cioè nel molteplice eterogeneo dei suoi atteggiamenti insignificanti, ma lo ritrova solo quando assume, su di sé la finitudine e convoglia il molteplice degli atteggiamenti verso l’unità di un compito.
L’ANGELO DEVASTATO – Vita e vagabondaggi di AnneMarie Schwarzenbach
Io non sono estremamente affine a questa letteratura femminile,(alto borghese) intrisa di una descrizione parossistica dello stile di vita, drammatico esistenzialista forzato, sempre gonfiato da enfasi(diverso l’esistenzialismo intimo, ateo, riflessivo); non riesco a vedere queste donne come “eroine”, (ne mi risultano seduttive), la loro confessione, il loro artificio è teatrale, cercato ad ogni costo,(lirismo delle frasi) non un dono…in questo caso sono stata piacevolmente colpita, incuriosita, dalla relatrice, voce narrante, dotta, e viva, che mi ha acceso un faro sugli scritti innovativi(ancora da studiare) della Schwarzenbach, da un punto di vista della visione premonitrice sul concetto della modernità e della incompiutezza che ne deriva e sul ruolo strategico di certe zone ( vedi i viaggi) a cavallo dello scoppio della seconda guerra. A me cari, il senso della ricerca, del vero, e dell’introspezione; l’autoanalisi è fondamentale ma non ti mette veramente in gioco, te la racconti e lo sa solo chi ha fatto percorsi…(In seguito svilupperò i miei appunti)
Foto di Marianne Breslauer
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L’#ASSOLUTO, IL #VERO, LA #MODERNIZZAZIONE, L’#INCOMPIUTEZZA