Categoria: Origini
Supplica D’amore – Ragione e Sentimento
La Vita – Album di Famiglia – 1946
ANNO 1946
1936,27 Lire per 1 €
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/s/s011.htm
Piccole notizie di Costume e Società:
Nel 1946 viene commercializzata per la prima volta la Vespa, al costo di 68000 Lire
La Grande Guerra – Foto di familia -Leonildo Rinaldi prigioniero di Guerra (1917-18)

13 Ottobre 1918
Leonildo scrive al fratello Attilio(mio bisnonno)
12 Settembre 1918

Rancio
21 Marzo del 1917
Al prigioniero Leonildo Rinaldi
Sul fronte Italiano e la Grande Guerra:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_italiano_(prima_guerra_mondiale)
Sulla Battaglia di Caporetto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Caporetto
Visti gli esiti dell’ultima offensiva italiana, austro-ungarici e tedeschi decisero di contrattaccare. Il 24 ottobre gli austro-ungarici e i tedeschi sfondarono il fronte dell’Isonzo a nord convergendo su Caporetto e accerchiarono la 2ª Armata italiana, in particolare il IV ed il XXVII Corpo d’armata, comandato dal generale Pietro Badoglio.
Da lì gli austriaci avanzarono per 150 km in direzione sud-ovest raggiungendo Udine in soli quattro giorni. La Disfatta di Caporetto provocò il crollo del fronte italiano sull’Isonzo con la conseguente ritirata delle armate schierate dall’Adriatico fino alla Valsugana, oltre alle perdite umane e di materiale; in due settimane andarono perduti 350.000 soldati fra morti, feriti, dispersi e prigionieri, ed altri 400.000 si sbandarono verso l’interno del paese [1]. La ritirata venne prima effettuata portando l’esercito lungo il Tagliamento, ed in seguito fino al Piave, l’11 novembre1917, quando tutto il Veneto (Venezia compresa) sembrava potesse andare perduto.
In seguito Cadorna, invitato a far parte della Conferenza interalleata a Versailles, venne sostituito, per volere del nuovo presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando, dal generale Armando Diaz, l’8 novembre 1917, dopo che la ritirata si stabilizzò definitivamente sulla linea del Monte Grappa e del Piave.
Gli austro-ungarici e i tedeschi chiusero il 1917 con le offensive sul Piave, sull’Altipiano di Asiago e sul monte Grappa, la ritirata sul fronte delGrappa-Piave però consentì all’esercito italiano, ora in mano a Diaz, di concentrare le sue forze su di un fronte più breve e soprattutto, con un mutato atteggiamento tattico, più orgoglioso e determinato.
Gli austro-ungarici fermarono gli attacchi in attesa della primavera del 1918, preparando un’offensiva che li avrebbe dovuti portare a penetrare nella pianura veneta. La fine della guerra contro la Russia fece sì che la maggior parte dell’esercito impiegato sul fronte orientale potesse spostarsi a ovest.
L’offensiva austro-ungarica arrivò il 15 giugno: l’esercito dell’Impero attaccò con 66 divisioni nella cosiddetta battaglia del solstizio, che vide gli italiani, resistere all’assalto e infliggere al nemico pesantissime perdite. Gli austro-ungarici, per i quali la battaglia del solstizio era l’ultima possibilità per dare una svolta al conflitto e ribaltarne le sorti, persero le loro speranze [2], e con i popoli dell’impero asburgico sull’orlo della rivoluzione, l’Italia anticipò ad ottobre l’offensiva prevista per il 1919, impedendo la prosecuzione dell’offensiva.
Altri link per approfondimenti:
http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=863
http://www.marioravasi.it/cennistorici.htm
http://cronologia.leonardo.it/storia/mondiale/mondia5a.htm
Cronologia degli avvenimenti:
http://www.cimeetrincee.it/cronolog.htm
Mio Nonno – Carta d’identità tedesca ( La seconda Guerra )
http://it.encarta.msn.com/sidebar_221635128/Sport_e_propaganda_durante_il_fascismo.html
La Sfoglia Bolognese
La sfoglia di mia Nonna per i tortellini, rigorosamente con uova delle galline di mio padre, fatta quindi esclusivamente con farina e uova, niente acqua e sale. E niente buchi, questa è la mano dell’esperienza. Per tagliarla si usa un solo coltello e sempre quello. Un rito, dei movimenti, e dei profumi eterni! Grazie Nonna, per sempre!
Patriota ( Ciao Nonno Sergio) Brigata Bolero
e a tua insaputa, sono costretta a riprenderlo…e a dedicartelo nuovamente a tua insaputa; ciao Nonno.
La stella brilla in petto.

Nonno Sergio, con la Nonna Anna (Serra) a dx con la borsa, il giorno del matrimonio il 20 Novembre 1948 nel mezzo la sorella Luciana di mia nonna
http://www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo/pubblicazioni/approfondisci/gliantifascisti1.php
http://certosa.cineca.it/montesole/Blob.php?ID=7636
La Brigata Bolero
La 63a brigata Garibaldi fu costituita nella primavera-estate 1944 quando furono accorpati numerosi nuclei armati che operavano nella zona ad ovest di Bologna, in pianura e in montagna.
I nuclei più grossi erano quelli di Monte San Pietro guidato da Amleto Grazia “Marino” e Monaldo Calari “Enrico”. Comandante fu nominato Corrado Masetti “Bolero”.
La brigata nell’autunno contava oltre 230 uomini, molti dei quali disertori dell’esercito tedesco o ex prigionieri sovietici.
Ai primi d’ottobre la brigata fu attaccata da ingenti forze tedesche a Rasiglio (Sasso Marconi), perché occupava un’importante posizione strategica alle spalle della linea del fronte.
Lo scontro durò più giorni, con gravi perdite partigiane, sia in caduti sia in prigionieri, 13 dei quali furono trasferiti a Casalecchio di Reno e trucidati nei pressi del ponte della ferrovia.
Verso la fine d’ottobre, quando alla brigata giunse l’ordine di convergere su Bologna, per prendere parte a quella che si riteneva l’imminente insurrezione, fu deciso di inviare in città il distaccamento del Comando, forte di una ventina d’uomini, al comando di Masetti e Calari. Dopo essersi aperto la strada combattendo, il gruppo non poté attraversare il fiume Reno in piena e a Casteldebole fu attaccato e distrutto dalle SS tedesche.
Nell’inverno la brigata fu ricostituita con la nuova denominazione di 3a brigata Nino Nannetti. Renato Capelli “Leo” fu nominato comandante, Raffaele Vecchietti “Gianni” commissario politico e Adelfo Maccaferri “Brunello” e Bruno Corticelli vice comandanti. Dopo l’arresto di Capelli, in marzo il comando fu assunto da Beltrando Pancaldi “Ran”.
La brigata – che ai primi d’aprile assunse il nome di 63a brigata Bolero Garibaldi – era organizzata su sei battaglioni intestati a caduti: Nello Zini a Bazzano; Gastone Sozzi a Monteveglio; Angelo Artioli a Calderara di Reno; Umberto Armaroli a Sala Bolognese; Antonio Marzocchi ad Anzola Emilia, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese e Crevalcore e Monaldo Calari a Monte San Pietro.
Era inquadrata nella divisione Bologna montagna “Lupo”.
La brigata ebbe 1.548 partigiani e 706 patrioti.
I caduti furono 242 e i feriti 69.
Sulle Brigate:
http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Garibaldi
La Casa Grande dell’Ebreo, Gubellini
Origini

Ca’ Grande dell’Ebreo
L’imponente edificio è l’unica testimonianza della stabile presenza di ebrei in Appennino. Si tratta di un’imponente casa a forma di torrione, racchiusa un tempo all’interno delle mura del castello e databile tra la fine del Trecento ed i primi del Quattrocento. È stata restaurata nella seconda metà del secolo XIX, con una sostanziale salvaguardia dell’aspetto esterno, mentre l’interno (del quale quasi nulla rimaneva) è stato ristrutturato secondo le esigenze moderne. Sul paramento murario esterno si aprono o affiorano finestre o aperture di varie fogge e livelli, rivelatrici di una continuità abitativa certamente importante per la comunità olivetana. Una lapide murata sulla ‘facciata di ponente attribuisce ad un ebreo di nome Salomone (“Hec domus fecit facere Salomon Hebreus – 1410”) la costruzione di questa casa, che la tradizione considera collegata ad una fiorente attività bancaria esercitata ad Oliveto fino al secolo XV.
(fonte: “Le valli del Samoggia e del Lavino nella Storia. Itinerari luoghi personaggi” Edito dalla Comunità Montana Unione dei Comuni Valle del Samoggia 2007)
Pensieri sulla memoria:
http://www.uncommons.it/pagine/articolo.php?id=65
Ricordo della Nonna, Zola Predosa
Ricordo della Nonna

Sul friggione…devo solamente riunire sapientemente gli ingredienti, adagiarli sul ripiano di marmo, prendere gli arnesi da cucina di legno e non, chiudere gli occhi ripensando alla nonna e ai suoi profumi e sperare di riproporlo al meglio..quanto meno il gusto dei ricordi..
ciao nonna, ti ho messo a riposare sotto il noce, che ora non c’è più..
Vi tengo entrambi stretti al cuore
Ho voluto ricordarvi così, con una data impressa a caldo: gialla!