Categoria: Gli Archetipi
Guarda “AUDIO – Michel Foucault: Spazializzazione e potere” su YouTube
CHI È IL MIO PROSSIMO, Vito Mancuso – PROSSIMITÀ
IL LETTINO E LA PIAZZA SABATO 18 FEBBRAIO 2018
PROSSIMITÀ
Al seguente link, si possono visionare e scaricare gli incontri


Le parole non mentono
Orizzontalità e verticalità complementari, perché non possiamo amare il prossimo se non prendiamo energia da qualcosa che ci trascende, consentendoci di andare al di là del nostro interesse.

LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA
LA NUBE DELLA #NONCONOSCENZA
#Anonimo
The Cloud of #Unknowing (anonimo)
ELEMIRE ZOLLA, Intervista
Elemire Zolla
Intervista di Leopoldo Antinozzi
Da:
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/zolla/liberazione.htm
IL CONCETTO DI LIBERAZIONE IN VITA
Link a testi:
http://www.gianfrancobertagni.it/autori/elemirezolla.htm
Link all’immagine:
http://www.ilprimatonazionale.it/cultura/elemire-zolla-37504/
ASK ME NO MORE – ALMA TADEMA (1836-1912)
ASK ME NO MORE
ALMA TADEMA
Aesthetic Movemen
In ogni quadro di ogni artista al centro c’è sempre la donna: muse o modelle, femmes fatales, eroine d’amore, streghe, incantatrici, principesse; l’essere angelicato che può diventare demonio, la salvezza che può diventare tentazione. Perché la donna è soggetto principale dell’Aesthetic Movement. Nelle opere di questi artisti il corpo femminile non è più prigioniero come nella vita quotidiana, bensì denudato, e simboleggia una forma di voluttà. Le donne sono tutte eroine dell’Antichità e del Medio Evo; natura lussureggiante e palazzi sontuosi fanno da sfondo a queste figure sublimi, lascive, sensuali.
“If no one ever marries me”
BY LAURENCE ALMA-TADEMA
Jorge Luis Borges, Rai Teche – Il Deserto e il Labirinto, Gli Archetipi
…Il simbolo vivente del labirinto è la perplessità…
….soltanto lo stupore rimane…
I giusti
JORGE LUIS BORGES: GLI ARCHETIPI
In questa unità, Jorge Luis Borges (Buenos Aires 1899-1986), in un’intervista realizzata nel 1971, parla del suo interesse per gli studi di Jung, di Frazer e di Burton, per le enciclopedie, soprattutto per quelle antiche, e per la teoria degli archetipi.
Spade, tigri e specchi costituiscono i simboli che, considerati per la loro arcaica potenza evocativa alla stregua di archetipi junghiani, animano i microcosmi che lo scrittore argentino “finge” nelle pagine dei suoi libri .
Gli specchi rimandano al problema dell`identità: lo scrittore ricorda come il tema del “doppio” torni in tante civiltà, quel “doppio” che per alcune culture è connesso all’idea del soprannaturale e della morte, così come viene evocato in una celebre sequenza del film di Bergman, Il posto delle fragole.